Illustrazione
Illustrare è la capacità di narrare, mostrare e spiegare attraverso immagini e disegni. L’illustrazione si lega maggiormente al campo artistico mentre la grafica è volta a risolvere problemi visivi ed è più utilizzata nei settori commerciali.
Anche se ultimamente le aziende stanno iniziando a richiedere immagini emotive e che suscitano empatia e la differenza tra grafica e illustrazione sta diventando sempre più sottile e difficilmente scindibile.
L’editoria è la regina dell’illustrazione, il marketing inizia a muovere i suoi primi passi verso una comunicazione più empatica e personalizzata.
I libri dell’infanzia sono un chiaro esempio di come le illustrazioni possono aumentare la fantasia, stimolare l’ immaginazione, facilitare la comprensione e l’ interpretazione di una storia.
L’arte visiva non coinvolge solo il mondo dell’editoria dedicata ai più piccoli è anche al centro del mondo degli adulti in quanto riesce a rendere tutto più interessante e, come la musica, tocca la corda delle emozioni.
Nel marketing digitale, in particolare sui Social Media, l’illustrazione inizia a muovere i suoi primi passi e gioca un ruolo essenziale per le aziende che voglio rendersi riconoscibili e distinguersi.
Le parole chiave di comunicazione per un Brand sono: Unicità, Stile visivo, Essere Riconoscibili a colpo d’occhio.
Un marchio capace di creare una sua linea visuale può farla anche un grafico ma creare uno stile con immagini ad hoc è sicuramente una marcia in più, attraverso i vari elementi visivi si inizia a racconta una storia.
Usare delle buone illustrazione è un buon punto di partenza, il colore, il font e il layout devono essere sempre gli stessi e devono essere necessariamente accompagnati da un buon copy. In questo modo scrittura e immagine si amalgamano e diventano un’accoppiata vincente.
Le immagini provocano un primo impatto in quanto si memorizzano più velocemente rispetto a ciò che si legge, catturano l’attenzione di un utente distratto alimentandone la curiosità, spingono il potenziale cliente a leggere, ad informarsi ed eventualmente a cliccare.
I colori favoriscono il processo decisionale del cliente per condurlo a compiere un’azione, le icone presenti sul sito accompagnano i passaggi che servono a concludere l’azione intrapresa: acquistare un prodotto/servizio o generare Lead, a secondo gli obiettivi prestabiliti da raggiungere.
In generale i graphic designer tendono a non esporsi più di tanto e mantenere un certo anonimato nelle grafiche perchè il loro ruolo è comunicare idee altrui e non sentimenti ed emozioni.
Gli illustratori invece portano in campo il loro stile, la loro abilità estetica, artistica e rendono i progetti personali, unici, con un’ anima e una storia.
“Un business deve essere coinvolgente, deve essere divertente e deve esercitare il suo istinto creativo.”
SIR RICHARD BRANSON
Dai primi passi ai nostri giorni. La storia della comunicazione visiva.
Dalla preistoria al medioevo
L’illustrazione è un’arte antichissima, già nel preistoria ritroviamo le sue prime espressioni. Le pitture rupestri e le incisioni ritrovate dagli archeologi sulle pareti delle grotte raffiguravano animali selvaggi e impronte umane con l’intento di narrare i momenti di caccia.
Nell’antico Egitto, i papiri e i muri delle piramidi erano vere e proprie opere d’arte. Gli Egizi infatti usavano un tipo di scrittura ideografica e al posto delle lettere utilizza i simboli La loro scrittura era spesso accompagnata da bellissime raffigurazioni.
In epoca romana si iniziò a disegnare sul rotolo, ma ad aprire nuovi orizzonti fu l’invenzione del codice (libro rilegato) e l’utilizzo della tecnica della miniatura con cui venivano decorati i libri antichi. Il nome miniatura deriva dal latino minimum che indica un minerale da cui si ricavava il colore rosso (ossido misto al piombo) per colorare le lettere iniziali dei capitoli.
Con il Cristianesimo si assiste a una notevole diffusione della tecnica illustrata realizzata con colori a tempera e foglie d’oro. Nei testi sacri le miniature, dalle sole lettere iniziali, si estesero ai bordi della pagina. I prezzi dei manoscritti erano molto elevati, fino all’introduzione della carta arrivata in Europa dalla Cina.
L’invenzione della stampa
Tra il 1448 e il 1454 Johann Gutenberg inventò la stampa a caratteri mobili e stampò a Magonza il primo libro, LA BIBBIA a 42 linee. Un passo epocale! La nuova tecnica si diffuse rapidamente in tutta l’ Europa.
Da allora il libro non fu più un oggetto raro, il mercato librario si allargò rapidamente e iniziò ad avvalersi di incisioni su rame. Tra il Seicento e il Settecento si diffusero i primi giornali e gazzette.
La nascita dell’illustrazione moderna
È proprio nell’Ottocento che si sviluppò il moderno concetto dell’illustrazione. Nella prima metà del secolo nasce infatti la litografia e le riviste e i giornali si riempirono di disegni e vignette, nacquero le prime riviste illustrate! Verso la fine dell’Ottocento e all’inizio del Novecento l’uso dell’illustrazione si allarga dai prodotti per ragazzi ai periodici, dalle copertine dei libri e ai manifesti pubblicitari.
Oggi
Oggi l’illustrazione ha superando i confini cartacei aprendosi alle tecniche digitali. Grandi passi avanti sono stati fatti con la tecnologia, è possibile dipingere, inchiostrare e creare direttamente del pc!
Tecniche d’Illustrazione e significati nascosti.
Retaggi della storia dell’arte
Particolari che sembrano insignificanti, come la rappresentazione dei personaggi di fronte o di profilo, nascondono dei significati profondi. La rappresentazione di un personaggio di fronte o di profilo rappresentano due codici ben precisi nella storia dell’arte, entrambi hanno una forte significato narrativo ben assodato che si è stratificato lungo secoli nella cultura di chi guarda le immagini e prova a interpretarle. Il “tre quarti” del personaggio è invece una posizione intermedia meno codificata che sta a indicare una dimensione psicologia più intima e raccolta.
Gli antichi Egizi disegnavano le loro raffigurazioni di profilo per dare movimento al corpo, anche nell’arte assiro-babilonese e nell’arte degli antichi Greci le immagini continuarono ad avere le stesse caratteristiche di profilo. Nelle pitture a figure nere presenti nei vasi i volti sono semplificati e l’occhio è frontale, con il passaggio alla pittura con figure rosse si assiste a una personalizzazione dei volti con una maggiore realismo nel disegno dell’occhio. Nasce così il famoso “profilo greco” caratterizzato da una linea pressoché continua tra fronte e naso.
Con i Romani il volto di profilo verrà utilizzato nelle monete come propaganda politica, e il volto verrà rivolto sempre verso destra. La vista di profilo idealizzava la figura conferendole solennità ed autorevolezza. Con l’avvento del Medioevo il ritratto di profilo sembra sparire improvvisamente a parte rari casi marginali. Cristo è rappresentato sempre di fronte perché il suo sguardo non può perdersi nel vuoto. Dio deve guardare negli occhi per far sentire la sua trascendenza, mentre gli apostoli sono rappresentati di profilo perché in opposizione al Cristo sono dentro al tempo secolare, tranne dopo essere diventati santi o martiri, in quel caso sono rappresentati di fronte. Dovremo aspettare Giotto per le nuove rappresentazioni di profilo.
Oggi, nella scelta delle immagini nel marketing digitale si preferisce uno sguardo diretto che guarda l’obiettivo e che suscita fiducia, se le illustrazioni sono di profilo, il visto è invece rivolto verso l’oggetto da acquistare in modo da farlo diventare prezioso, essenziale da possedere e interessante, in questo modo lo sguardo dell’utente sarà portato a seguire quello dell’illustrazione, focalizzandosi sull’oggetto.
La componente essenziale per la percezione visiva è colore.
I colori sono fondamentali, ispirano, inebriano e attirano e sono una catarsi per l’anima. Tutto ciò che ci circonda è colorato e la nostra mente associa ogni tonalità ad un elemento, ad un emozione e ad un ricordo.
Se le illustrazioni sono rivolte ad un pubblico di bambini i colori saranno chiari e rassicuranti, i disegni avranno curve arrotondate e dolci, le curve più spigolose e colori più scuri verranno riservati agli antagonista della storia.
Se ci si rivolge a un pubblico adulto i colori dipenderanno dalle emozioni che voglio trasmettere: per la paura e l’ansia si userà il nero e tutte le sue tonalità, oppure grigi o chiari con ombre molto marcate, se vogliamo esprimere gioia felicità colori luminosi e giochi di luci.
“Il colore è un mezzo per esercitare un influsso diretto sull’Anima. Il colore è il tasto. L’occhio è il martelletto. L’Anima è un pianoforte con molte corde. L’artista è la mano che con questo o quel tasto porta l’anima a vibrare.”
Wassily Kandinsky
Differenze tra disegno e l’illustrazione
Saper Disegnare non basta, il disegno è solo il punto di partenza, è solo una rappresentazione grafica di un elemento. L’illustrazione è una fase più completa perché racchiude una narrazione e un contenuto in maniera più profonda e il disegno con la descrizione corrispondo perfettamente e si intensificano. Illustrare è dunque la capacità di racchiudere una storia in un’unica immagine attraverso simboli riconoscibili.
Un illustratore è un artista che crea immagini bidimensionali per varie aziende e industrie, come fashion design, libri per bambini, riviste, manuali medici, siti web, disegni tecnici e pubblicità. L’illustratore utilizzerà varie tecniche per creare effetti, come: il bianco e nero, la ricchezza del colore o l’uso della luce e ombre.